Mollare tutto per vivere e lavorare in Turchia

Anche se l’inglese vi potrà aiutare a fare i primi passi – soprattutto se vi stabilite in una grande città – il turco andrà imparato per una migliore integrazione e per poter ottenere posti di lavoro di qualità. Anche il curdo è una lingua ufficiale, ma tutta la popolazione parla almeno il turco, se non come prima, almeno come seconda lingua.

Fatto questo, la vita si farà più leggera, soprattutto quando dovrete andare in giro per uffici alla richiesta dei primi permessi e/o i documenti di lavoro e di residenza.

Visti e permessi

Ai cittadini italiani che decidano di trascorre una vacanza in Turchia non sono richiesti visti, basterà il passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio e questo dà il diritto di restare nel paese per 90 giorni. Per ulteriori informazioni, consultare il sito dell’Ambasciata di Turchia e quello del Governo: www.turchia.it e www.mfa.gov.tr. Le cose cambiano quando si tratta di richiedere un visto per lavorare e vivere in Turchia. Per risiedere e lavorare regolarmente in Turchia, come bene avvisano nel sito www.scoprireistanbul.com alla sezione “vivere in Turchia”, la procedura consiste in: richiedere in questura un permesso di residenza temporaneo di 6 mesi/1 anno detto “ikamet”;dimostrare che si è in possesso di almeno 3.000 dollari;pagare una piccola cifra (fra 150 e 200 euro) e ottenere il permesso. I documenti da produrre per poter portare a termine felicemente quest’operazione sono: passaporto o carta d’identità validi; fototessera; permesso di lavoro (se si lavora già). Pare che la faccenda si riesca a sbrigare nel giro di pochi giorni.

Una volta ottenuto questo (primo passo), sarà più facile ottenere un permesso a lungo temine. A questo proposito consultare il sito: www.ufficiovisti.com oppure il sito del Governo turco: www.mfa.gov.tr