Cosa facevamo prima di iniziare il viaggio?
Avevamo un buon lavoro in una grande azienda, ricco di certezze e di approvazioni esterne; purtroppo però il treno su cui viaggiavamo aveva tutte le fermate future scandite e si trattava di fermate che, simili a quelle di tanti altri, non ci avrebbero avvicinato in alcun modo a quanto stavamo cercando, ovvero comprendere come poter contribuire concretamente a migliorare noi stessi, la nostra anima e il benessere del mondo aiutandolo a sopravvivere all’azione dell’uomo. Lavorare in azienda significa invece partecipare alla missione di qualcun altro, spendere la propria vita, le proprie energie per realizzare i sogni e gli interessi di qualcun altro, finendo per mettere da parte i propri (e’ anche vero che difficilmente le persone si ricordano di avere dei propri sogni da raggiungere quando lavorano 12h al giorno o più, senza badare a feste o weekend in cambio di un buon soldo). Per questo abbiamo deciso di scendere da quel treno e iniziare a camminare con le nostre gambe, intraprendendo un viaggio di vita che non ha fermate certe ma che e’ quello di cui un ricercatore ha più bisogno.
Il “viaggio” e’ uno strumento, e’ quanto di più fertile abbiamo trovato per intraprendere una ricerca stimolante: conoscere persone (di oggi e di ieri), storie di vita di gente lontanissima, posti incredibili che i nostri occhi di solito guardano ma non vedono, animali e piante di cui abbiamo letto solo sui libri di scuola.
Diceva Baudelaire che “le meraviglie del mondo ci abbracciano e ci circondano ma noi non le vediamo”.
…e il futuro? Impariamo a vivere il presente, il famoso “qui e ora” che i ritmi della vita precedente non ci hanno mai permesso di sperimentare.
Nel presente: siamo in ascolto, e non solo.
Viaggiando ci siamo resi conto di quanto poco sappiamo di come funziona il mondo, di cosa esiste al mondo di bello da vedere, da fare, di cosa si può comprendere dalla vita “sentendola” col cuore; ci sembrava un reato non condividere la conoscenza che abbiamo acquisito con chi è disposto a leggerci, seguirci. Non ci siamo fermati a osservare la vita che scorre secondo i meccanismi del luogo in cui siamo nati ma siamo partiti alla sua scoperta e ora abbiamo la certezza che la vita sia immensamente “più” di quella che ci accade nel quotidiano.
Melissa e Pierluigi