Come si organizza il trekking: opzione a) ci si può affidare ad un’agenzia locale che ti offrirà una guida esperta e un porter (una persona che porterà il tuo zaino) per l’intera durata del percorso. Il pacchetto costa circa 50$ al giorno (20 per il portatore e 30 per la guida). ATTENZIONE che le agenzie diano 1/3 di quello che pagate alle suddette persone. L’alternativa è far girare la voce secondo cui cercate una guida o un portatore o entrambi, in questo modo paghereste meno; esiste realmente la possibilità di contattarli senza l’intermediazione dell’agenzia ma non essendo persone “garantite” dal nome dell’agenzia, esiste il rischio che durante il percorso vi chiedano piu’ soldi o che addirittura vi mollino senza motivo. Se siete stufi di questi sistemi fate come me, opzione b) andate da soli.

 

Non sono matto ma ci eravamo ben informati. I sentieri sono ben marcati e non si è mai da soli. Se ad un certo punto sarete indecisi sulla strada da prendere, fermatevi, e dopo 10min o anche meno, arriverà qualcuno (un monaco tibetano, uno sherpa, un trekker come voi a cui potrete chiedere indicazione). Viaggiate leggeri, uno zaino che non pesi oltre 10kg (tutto compreso); intendo un buon sacco a pelo (dormirete sotto un tetto ma il riscaldamento non esiste nei rifugi), macchina fotografica, 2 bottiglie d’acqua sempre piene, una scorta di snack al cioccolato che vi sarete portati da Kathmandu (lungo il percorso acqua e cioccolato costano rispettivamente fino a 20 e 5 volte in piu’ di Kathmandu, portate pastiglie che rendono potabile l’acqua dei ruscelli).

I posti in cui mangiare e dormire non sono un problema; ogni 2/3 ore di camminno ci sono piccoli villaggi abitati da pochi locali che per venire incontro alle esigenze dei viaggiatori si sono organizzati con rifugi e tavole calde. Per dormire si paga 1$ circa a notte, il loro business è il cibo che sebbene piu’ caro che a Kathmandu vi costerà circa 7-10$ a pasto.

 

Siete pronti a partire? Dall’areoporto di Kathmandu si prende un piccolo volo 10 posti che dopo 1h atterra a Lukla (2800mt), da qui inizia la camminata di avvicinamento alla Kumbu Valley. Ci sono un paio di regole auree per permettere al corpo di abituarsi all’altitudine: salire non piu’ di 400mt al giorno e ogni 1000mt di altitudine guadagnata fermarsi sul posto 2 notti. E’ cosi’ che si passa attraverso monasteri tibetani arroccati sotto costoni di montagne, carovane di Yak (è il principale mezzo di comunicazione per trasporto di cibo e attrezzature), Om Mani Padme Hum (il mantra che tutti gli sherpa, specie gli anziani, non mancano mai di recitare camminando tra i sentieri di montagna), Stupa e vegetazioni lussureggianti (i fiori di Rododendro sbocciano verso Aprile tra i 3000/3500 mt). I 4000mt segnano la “tree line”, la linea della vegetazione al di sopra della quale non esistono piu’ le condizioni per la vita degli alberi. Da qui in poi il paesaggio diventa lunare, siamo circondati da picchi innevati di circa 7000mt e manca ancora qualche giorno all’Everest base camp.