Quindi, oggi siamo gli unici a poter fare qualcosa, paradossale no? Siamo proprio noi, ciascuno di noi, che nel nostro piccolo può fare la differenza! Come?

1) Non viaggiate più in Tibet. Innanzi tutto perché il vero Tibet non è più li. Troverete solo una piccola Pechino in fase di sviluppo e dei poveri tibetani sfruttati a cui è stato proibito di vivere secondo la propria identità. Inoltre non avrete libera mobilità sul territorio: non vedrete altro che Lhasa (ovvero la piccola chinatown) e sempre scortati da una guida. I meravigliosi paesaggi tibetani li apprezzerete dal finestrino di una jeep; il governo cinese non vuole turisti ficcanaso. Ovviamente l’agenzia turistica in loco con cui prenoterete questo costoso tour (non piu di 6 giorni a 1000$ circa) sarà cinese, quindi, per favore, non dategli i vostri soldi, non appoggiate queste barbarie, il genocidio di piu di 1 milioni di tibetani e la distruzione di un’identità unica. Siamo noi a poter fare la differenza. Detto ciò, dove troverete il vero Tibet oggi? a) In Nepal: se cercate i paesaggi innevati del Tibet e volete immergervi in monasteri e cerimonie tibetane millenarie andate nella Kumbu Valley. Ci sono trekking che vanno da 3 a quanti giorni volete (io ci sono stato per più di 1 mese) tra villaggi e Gompa tibetani (monasteri) a più di 4000 metri, cerimonie antiche e i monti piu alti del pianeta (Everest, Lothse, Nuptze, Makalu). Se cercate i paesaggi desertici del plateau tibetano, visitate le regioni del Mustang e del Dolpa (una volta del Tibet), oggi un regno proibito da poco aperto al turismo. B) in India: da luglio a Settembre, quando le nevi degli alti passi si sciolgono, avrete accesso al “piccolo Tibet”. Le regioni del Ladak e dell’Himachal Pradesh con la meravigliosa Spiti Valley proprio al confine con il Tibet.

2) Fare Passaparola: visto che il governo cinese fa di tutto per oscurare questa situazione, noi possiamo fare di tutto per renderla nota. Potreste iniziare a raccontare questa storia ad amici e conoscenti, no?

3) Aiutando la comunità di rifugiati Tibetani: il governo cinese proibisce ai bambini tibetani residenti in Tibet un educazione tibetana. Questo vuol dire convertire le future generazioni di tibetani in cinesi, bye bye Tibet. Dopo la fuga, la prima cosa che fece il Dalai Lama per assicurare un futuro al Tibet fu assicurarsi che tutti i bambini tibetani in esilio avessero un educazione tibetana. Nascono i “villaggi dei bambini tibetani” il cui scopo è la cura ed educazione dei bambini tibetani in esilio. Oggi abbiamo visitato il centro di Mcleod Ganj, vicino Dharmsala. Si tratta di un vero e proprio campus in cui i bimbi imparano la cultura tibetana: la lingua, la musica, l’arte, la danza, la religione, gli usi e costumi, affinché l’identità di un popolo non scompaia. Molti dei bimbi del campus sono soli, le famiglie continuano a vivere in Tibet. Non avendo denaro sufficiente per partire tutti, spediscono qui il loro figlio perché almeno lui possa avere un futuro migliore, un’educazione tibetana, una vita libera. Questi campus sono istutuzioni no profit e vivono quindi di donazioni. Come aiutare i campus: a) diventare sponsor di un bambino assicurandogli istruzione, vitto e alloggio per 20/30 euro mese; b) inviando medicine o donazioni una tantum; c) parlando ad un amico del villaggio dei bimbi tibetani. Ecco il contatto: Tibetan Children’s Village Dharamsala Cantt. 176 216. India Tel: 91-1892-21348/ 21354 tcv@del6.vsnl.net.in

Ciascuno di noi dovrebbe proteggere la propria identità e rispettare quella degli altri. Dalla diversità nasce l’evoluzione, se diventiamo tutti uguali la specie si appiattisce e muore. Ma sembra che Darwin non ci abbia insegnato niente. Le società, le istituzioni, le religioni e le multinazionali ci vogliono tutti uguali “omologati”, globalizzati, cosi’ siamo più facili da soddisfare, da controllare. Temono il diverso, il nuovo, perché potrebbe mettere in discussione il loro stato di potere. Diamo voce alla nostra identità, non perdiamo l’unica fonte della nostra unicità, non vorrete mica essere delle persone comuni? La diversità, le unicità, le identità, sono patrimonio dell’umanità. Combattiamo e denunciamo chi vuole soffocare l’identità di una persona, di un popolo.

Pierluigi e Melissa