Mollare tutto … un progetto di vita in Madagascar.

Per “iniziare dall’inizio”, ricordiamo che per entrare in Madagascar occorrono un passaporto con validità di almeno sei mesi e un visto. Quello turistico vale 3 mesi e può essere prolungato. Se si vuole essere in regola ed essere residenti di fatto, bisogna rivolgersi alla questura (Bureau de Police). Le lingue ufficiali in Madagascar sono il francese e il malgascio. L’inglese, anche se è considerata la terza lingua del paese, è ancora poco diffusa. Dunque, prima di partire una minima infarinatura della lingua “galla” sarà necessaria e per questo potreste frequentare i corsi dell’Alliances Françaises, le scuole sono diffuse anche in Italia (www.alliancefr.it). La valuta si misura in Ariary (MGA) e corrisponde a: 1 euro= 2.898,85 MGA. Arrivando dall’Europa, scordatevi i servizi minimi “garantiti” come ADSL per connessioni internet (siamo a circa 1MGB), elettricità tutto il giorno (vi sono molti black out, soprattutto la sera), acqua senza interruzioni, allacciamenti super rapidi al momento di un trasloco. Anzi! Un consiglio? controllate bene le bollette, quando arrivano … che a volte i conti non tornano! Auto e benzina sono più care che in Europa.

Il lavoro e le attività economiche.

Come spesso avviene in questi paradisi adagiati sull’oceano la situazione economica della maggioranza della popolazione è disastrosa. La povertà della popolazione è dilagante così come l’estrema corruzione dei governanti locali e una mancanza quasi totale di regole per quanto riguarda commercio e imprenditoria, resa difficile da una concorrenza sleale per eccellenza.

La maggior parte della popolazione (60%) vive con mezzi molto scarsi e raramente il salario permette loro di vivere “decentemente”. Se si pensa ad una similitudine con la classe media europea, per poter vivere in condizioni “normali”, uno stipendio utile – che coprirà soltanto le spese basiche – dovrebbe sfiorare i 600.000 ariary (circa 234 €). Un ingegnere del posto, impiegato in imprese locali, non guadagnerà più di 400 € (un lusso!), ma non avrà diritto a una pensione, alla sanità gratutia e a sussidi di disoccupazione.

Ma qual è la situazione dell’impiego? In Madagascar non è così semplice guadagnare un salario basico, soprattutto se si è soli a lavorare in famiglia. Il principale datore di lavoro è lo Stato ed è in questo settore che i giovani malgasci – tutti con un livello alto d’istruzione – cercano la loro opportunità di vita, ovvero il lavoro fisso. Lo stipendio annuale, che per legge non eccede 1.800.000 di ariary all’anno per 40/48 ore di lavoro settimanale, obbliga tuttavia quasi tutti ad almeno un secondo lavoro nel privato, lavorando, soprattutto, in nero nel commercio, l’agricoltura i servizi.