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Madagascar: tutto quello che c’è da sapere se sognate di vivere, lavorare o fare impresa in Madagascar

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Vivere in Madagascar: tutto quello che c’è da sapere

Situata nella parte meridionale dell’Oceano Indiano e delimitata a Ovest dal Canale del Mozambico, che la separa dall’Africa, è l’isola più grande dell’Oceano Indiano: Madagascar, il paese dei lemuri e dei Baobab centenari. La natura qui è stata generosissima ed è, a tratti, ancora selvaggia: biodiversità ricchissima, siti naturali, riserve e parchi, fondali marini spettacolari, balene, lemuri, tartarughe che nuotano libere, delfini… in poche parole: un vero e proprio paradiso in terra. Ecco una serie di informazioni utili per chi sogna di vivere in Madagascar.

Il popolo malgascio, composto da 18 etnie differenti, è conosciuto per il suo essere gentile, pacifico, molto accogliente e sempre pronto a salutare con simpatia i vasà (stranieri). In tutto il paese-isola si respira un’aria carica di una profonda cultura ancestrale, i cui riti – come quello dell’inumazione dei morti – sono tuttora praticati. E anche se d’isola si parla, le dimensioni sono quelle di un continente grande due volte l’Italia. Antica colonia francese (indipendente dal 1960), la capitale del Madagascar è Antananarivo, situata all’interno e sulle alture. L’architettura della più grande città dell’isola – attorno alla quale si estendono vaste pianure coltivate a riso – è rivelatrice del recente passato coloniale. La visita delle sue vestigia e dei suoi vivaci mercati danno l’idea del carattere della città. Delle altre cinque agglomerazioni urbane principali, tutte diverse l’una dall’altra e ricche di costumi e tradizioni sorprendenti, Antsiranana (o Diego Suarez) si trova sull’estrema punta settentrionale con la sua splendida piccola isola, mondialmente conosciuta, di Nosy Be e il parco Ankarana, rigurgitante di grotte naturali, una flora e una fauna endemiche. Antsiranana si declina in uno splendido porto e una magnifica baia.

A Toamasina, vi sono magnifici siti balneari, una ricca vegetazione lungo la costa e la stupenda isola granitica di Sainte Marie, meglio nota come la patria dei corsari, che venivano a ripararsi qui in provenienza dai Caraibi e dall’isola Tortuga. Ma Sainte Marie è anche l’isola delle balene: è qui che nella stagione giusta si può assistere al passaggio di queste megattere, che giungono in massa per riprodursi. Fianarantsoa, che si affaccia sull’Oceano Indiano, è la porta del Grande Sud. Qui si può visitare una delle più prestigiose piantagioni da tè “Sahambavy” e i vigneti dei grandi vini malgasci. Mahajanga (detta anche Majunga) è situata a nord est ed è il terzo grosso porto dell’isola. La sua passeggiata sul lungomare ricorda molto da vicino il Malecon de l’Avana, mentre l’architettura coloniale riporta all’atmosfera caraibica della capitale cubana. Un magnifico sito balneare, Antsanitia (a 20 chilometri dalla città), è la meta obbligata per gli amanti dei massaggi, le spa e i paesaggi oceanici mozzafiato. E infine, Toliara (o Tulear), sulla punta meridionale dell’isola, presenta vasti lagoni – soprattutto quello d’Ifaty – dove è impossibile non farsi tentare dalle tonalità verdi e blu di acque calde e avvolgenti. Sull’isola ci si sposta molto facilmente in piccoli aeroplani da turismo, in quanto la rete stradale non è ancora stata ultimata o lascia molto a desiderare.

Mollare tutto … un progetto di vita in Madagascar.

Per “iniziare dall’inizio”, ricordiamo che per entrare in Madagascar occorrono un passaporto con validità di almeno sei mesi e un visto. Quello turistico vale 3 mesi e può essere prolungato. Se si vuole essere in regola ed essere residenti di fatto, bisogna rivolgersi alla questura (Bureau de Police). Le lingue ufficiali in Madagascar sono il francese e il malgascio. L’inglese, anche se è considerata la terza lingua del paese, è ancora poco diffusa. Dunque, prima di partire una minima infarinatura della lingua “galla” sarà necessaria e per questo potreste frequentare i corsi dell’Alliances Françaises, le scuole sono diffuse anche in Italia (www.alliancefr.it). La valuta si misura in Ariary (MGA) e corrisponde a: 1 euro= 2.898,85 MGA. Arrivando dall’Europa, scordatevi i servizi minimi “garantiti” come ADSL per connessioni internet (siamo a circa 1MGB), elettricità tutto il giorno (vi sono molti black out, soprattutto la sera), acqua senza interruzioni, allacciamenti super rapidi al momento di un trasloco. Anzi! Un consiglio? controllate bene le bollette, quando arrivano … che a volte i conti non tornano! Auto e benzina sono più care che in Europa.

Il lavoro e le attività economiche.

Come spesso avviene in questi paradisi adagiati sull’oceano la situazione economica della maggioranza della popolazione è disastrosa. La povertà della popolazione è dilagante così come l’estrema corruzione dei governanti locali e una mancanza quasi totale di regole per quanto riguarda commercio e imprenditoria, resa difficile da una concorrenza sleale per eccellenza.

La maggior parte della popolazione (60%) vive con mezzi molto scarsi e raramente il salario permette loro di vivere “decentemente”. Se si pensa ad una similitudine con la classe media europea, per poter vivere in condizioni “normali”, uno stipendio utile – che coprirà soltanto le spese basiche – dovrebbe sfiorare i 600.000 ariary (circa 234 €). Un ingegnere del posto, impiegato in imprese locali, non guadagnerà più di 400 € (un lusso!), ma non avrà diritto a una pensione, alla sanità gratutia e a sussidi di disoccupazione.

Ma qual è la situazione dell’impiego? In Madagascar non è così semplice guadagnare un salario basico, soprattutto se si è soli a lavorare in famiglia. Il principale datore di lavoro è lo Stato ed è in questo settore che i giovani malgasci – tutti con un livello alto d’istruzione – cercano la loro opportunità di vita, ovvero il lavoro fisso. Lo stipendio annuale, che per legge non eccede 1.800.000 di ariary all’anno per 40/48 ore di lavoro settimanale, obbliga tuttavia quasi tutti ad almeno un secondo lavoro nel privato, lavorando, soprattutto, in nero nel commercio, l’agricoltura i servizi.

Comunque, è ben difficile immaginare che un italiano se ne vada all’altro capo del mondo per andare a lavorare alle poste malgasce (anche perché dovrebbe essere molto ben raccomandato!). Rispetto alla popolazione locale, un espatriato ha sicuramente molte più chance di puntare su un tenore di vita più elevato. Le sue entrate deriveranno soprattutto dall’imprenditoria nel settore turistico: attenzione, però, il paese è molto instabile e la minima fluttuazione blocca quest’ importante fonte si sostentamento e di guadagni.
Per partire alla ricerca di un lavoro, tenendo in conto della situazione dei salari, alcuni siti di annunci di privati e società potranno tornare utili, come: www.emploi-madagascar.com; www.afriquemplois.net  (sito specializzato nelle offerte di lavoro in Africa). Per completare il quadro, date un’occhiata al sito www.ambatovy.com/docs, che presenta proposte di lavoro e carriera del più grosso progetto minerario del Madagascar per l’estrazione del nickel: Ambatovy.

Naturalmente, se si possiedono delle qualifiche, l’ideale è cercare lavoro presso le multinazionali straniere o le loro filiali. Se siete motivati per le attività umanitarie, numerose ONG sono attive nel paese per prestare aiuto (soprattutto in ambito sanitario) alla popolazione. Tra i settori portanti e in crescita, figurano: ingegneria, informatica e immobiliare (fortemente in mano ai francesi con almeno 500 imprese). L’agricoltura (sono moltissime e vaste le terre non sfruttate) e l’industria nascente necessitano sempre manodopera. Il tessile è un’importante fonte di esportazione e l’artigianato locale è molto pregiato e originale.

Fare impresa in Madagascar

Se, invece, è l’imprenditore che è in voi che si risveglia per partire alla volta dell’isola lussureggiante, ecco di seguito alcune dritte. Sono numerosi i settori accessibili all’investimento e le procedure per imprendere ed investire sono state recentemente modificate e semplificate. Tra i settori in sviluppo, il turismo è in primo piano. Seguono l’agricoltura, l’industria tessile, le miniere, le nuove tecnologie. Gli investitori stranieri sono incentivati con facilitazioni nelle pratiche amministrative, aiuti fiscali e misure simili. Sono, inoltre, liberi di acquistare, creare un’attività commerciale o impresa e partecipare alle imprese nazionali al 20%. Sul sito dell’Economic Development Board of Madagascar (www.edbm.gov.mg) si troveranno tutte le informazioni relative alle procedure da mettere in atto per la creazione di una società o un’attività economica.

La casa e l’immobiliare

Quando si parte, oltre al lavoro, il primo pensiero va alla casa. All’inizio la soluzione più logica sarà l’hotel. In questo sito hotels-restaurants-madagascar.com/annuaire-des-hotels è raggruppata la maggiore parte delle soluzioni alberghiere presenti nell’isola.  Una volta sistemato il lavoro vi verrà probabilmente voglia di comprare una casa – anche perché non sono affatto care – ma il consiglio è di andare comunque con i piedi di piombo: se si è dei nuovi arrivati, si cade facilmente in inganno. Bisogna, inoltre, sapere che uno straniero non può essere proprietario in Madagascar e che, nel caso di acquisto esistono dei “contratti-escamotage”. Per questo motivo sarà molto utile passare per una delle numerose agenzie immobiliari che conoscono bene tutte le procedure.

Vi è, inoltre un sito utile, dove specialisti dell’intermediazione immobiliare informano sui tipi di contratti di vendita, o meglio di “pseudo vendita”: www.immobilier-commerces-madagascar.com. Un blog completo contiene, inoltre, notizie utili del settore: maisonsmadagascar.blogspot.com.

Per farsi un’idea, sarà comunque utile sapere che alcuni tra i parametri de prendere in considerazione sono: prezzi al metro quadro, situazione geografica, accesso all’acqua ed elettricità (per gli allacci nuovi rischiate di aspettare mesi). Nella capitale, la costruzione di una villa (5 camere) può costarvi attorno ai 40.000 euro. E se il vostro è un investimento immobiliare, potrete affittare la stessa villa per 800 euro circa al mese. I terreni situati appena fuori città valgono circa 35 euro/mq (ad Ambohibao verso l’aeroporto), ma in altre zone si può scendere al di sotto dei 15 €.

Contatti italiani

E se, dopo un po’ di tempo passato a provare le delizie della cucina malgascia (molto speziata), vi viene un poco di nostalgia di casa, niente paura! L’immancabile pizzeria italiana vi verrà in aiuto ad Antananarivo. Secondo l’Associazione Italiani in Madagascar (AIM), sono circa 2000 i connazionali che hanno fatto della patria dei simpatici lemuri il loro paese.

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