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vivere in Kenya

Voglio andare a vivere in Kenya: trovare lavoro, investire, acquistare un immobile in Kenya

Kenya, safari, natura selvaggia e un paese organizzato.

Se la spinta principale a fare il grande salto è l’amore per la natura selvaggia, i grandi spazi e il calore dell’Africa, il Kenya non vi deluderà. Tenete presente, comunque, che trasferirsi in Kenya significa anche ritrovarsi in uno dei paesi più sviluppati dell’Africa.

Superati i problemi che nel 2008 videro disturbi interetnici, che culminarono in violente elezioni, il Kenya, e soprattutto la capitale Nairobi, è uno degli snodi principali per fare affari e tessere rapporti commerciali in tutta la parte orientale del continente africano. Nairobi è una città ricca di fascino ed è la più grande del Kenya. Il suo nome proviene da una frase Masai “Enkare Nyorobi” (il luogo delle acque fredde) e tutta la sua provincia è situata lungo il fiume Nairobi. Tra gli altri principali centri urbani del Kenya figurano: Mombasa, Nakuru, Kisumu, Eldoret, Ruiru, Kikuyu, Thika, Mavoko, Garissa, Ngong, Malindi. Tra le stupefacenti bellezze naturali, non si può citare almeno la baia di Watamu (a 25 chilometri da Malindi), spiaggia di sabbia bianca e fina contornata da palme di cocco. Da segnalare anche Robinson Island,Che Chale e l’isola di Lamu, abitata da una popolazione prevalentemente musulmana.

Minibus, fuoristrada, cavallo, cammello o mongolfiera sono questi i mezzi di locomozione grazie ai quali scorazzare tra i 24 parchi naturali per ammirare fauna e flora nel suo habitat naturale. Tra questi: il parco Tasvo il più grande, sito tra Nairobi e l’Oceano Indiano. I Masai, invece, si vanno a trovare nella loro riserva Masai Mara (150 chilometri da Nairobi). Qui vi regnano antilopi, gazzelle, leopardi, leoni. Vi sono poi: Amboseli National Reserve (alle pendici del Kilimangiaro), ambientazione del film “sulle nevi del Kilimangiaro” e meta preferita per le battute di caccia grossa degli scrittori Hemingway e Ruak; la Rift Valley con una profusione di fiumi, laghi e parchi naturali; Marsabit e il suo deserto; Samburu, Aberdare, Embu e molti altri luoghi stupefacenti che vivono non soltanto nell’immaginario di chi sogna l’Africa ad occhi aperti, ma anche in carne, ossa e savana!

Mollare tutto per vivere e lavorare in Kenya

La padronanza della lingua di Shakespeare è il requisito essenziale per potere vivere, lavorare e integrarsi in Kenya. Pensate, quindi, a un’infarinatura in Italia in vista di un miglioramento progressivo in loco. Lo Swahili, lingua ufficiale assieme all’inglese, poi, lo apprenderete con calma sul posto. Il passaporto valido per almeno 6 mesi dall’entrata nel paese e un biglietto di andata e ritorno sono i requisiti essenziali per una prima visita e per poter restare sul posto da turista per tre mesi. Il visto, che verrà rilasciata all’arrivo (negli aeroporti di Nairobi o Mombasa), può essere richiesto già in Italia, all’ambasciata del Kenya (www.embassyofkenya.it). Il costo del visto è di circa 50 $. Da mettere in preventivo è anche la tassa d’imbarco per l’uscita (30$ circa). Attenzione al materiale video, foto ed elettronico che vi portate dietro. Alla dogana, all’uscita, potrebbero farvi problemi, pretendendo il pagamento di tasse/IVA. Basta dichiarare sul passaporto in entrata il materiale che avete con voi, questo basterà a dimostrare che non avete fatto acquisti all’interno del paese.

Il visto turistico può estendersi fino a sei mesi. In questo caso, bisogna rivolgersi all’ Ufficio Immigrazione. Altra fonte utile d’informazione è, ovviamente, l’Ambasciata italiana a Nairobi (www.ambnairobi.esteri.it). Per quanto riguarda vaccini e malattie, non vi è una profilassi obbligatoria, anche se per alcune zone si consiglia l’antimalarica. Questo va visto con l’ambasciata italiana che saprà consigliarvi in funzione delle zone in cui decidiate stabilirvi. La moneta locale è lo scellino del Kenya (Ksh): 109,27 Ksh pari a 1 €. Per quanto i tassi d’interesse bancari siano piuttosto elevati (si parla di 8,5%), prima di affidare i propri risparmi alle banche keniote è meglio prendere informazioni precise e comunque il consiglio è di aprire un conto negli istituti bancari più grandi: KCB (www.kcbbankgroup.com), Standard Chartered (www.standardchartered.com), Commercial Bank of Africa (www.cbagroup.com) e molte altre.

L’immobiliare e il lavoro in Kenya/Nairobi

Trovare un alloggio in Kenya può essere più o meno semplice: tutto è sempre molto relativo! Il consiglio è quello di partire dagli annunci dei giornali locali. Su Nairobi avete il Business Daily (www.businessdailyafrica.com), CapitalFM alla voce “classifieds” (www.capitalfm.co.ke), Nairobi.com (www.nairobi.com) e su Mombasa Coastweek.com (www.coastweek.com). Concentrandosi su Nairobi, sarà bene appuntarsi le caratteristiche di alcuni dei suoi quartieri. Brookside è una zona residenziale frequentata da espatriati stranieri e la classe media kenyota con una buona capacità di spesa. L’area pullula di negozi, piazzette, ristorantini, bar e locali. Qui si trovano anche molte delle buone scuole che seguono il sistema britannico. A Kyuna si trovano le case antiche di bella fattezza e vivono alcuni uomini politici locali d’alto rango: vi si trovano ospedali, scuole e club sportivi o culturali d’alto livello. Sulla Mombasa Road, la strada che collega Nairobi con Mombasa, le case sono di livello medio ma sono molti i grattacieli con uffici fioriti su quest’asse. Rhapta Road, nella zona ad ovest, è un’area mista tra il residenziale e lo spazio destinato agli uffici: un sobborgo con molti centri commerciali.

Embakasi si trova a 15 chilometri dal Quartiere degli Affari (Central Business District) ed è anche una zona d’industrie. È considerata un’area in via di sviluppo urbanistico, con molti appartamenti di recente costruzione. Per trovare l’alloggio giusto, non disdegnate gli annunci nei centri commerciali e nei supermercati della zona dove avete deciso di abitare, a volte si trovano buone occasioni. Tra le numerose agenzie di Nairobi, invece, si segnalano: www.hassconsult.co.ke, www.gimco.co.ke, www.villacarekenya.com, www.nairobirealestates.com, www.paragonvaluers.com, www.ryden.co.ke/properties.php. Parlano italiano, inoltre, al sito www.appartamentikenya.com. Per un’idea di massima dei canoni d’affitto, bisogna preventivare dai 450 ai 1.100 € mensili per una casa con tre camere da letto. Per una villa con 5 camere da letto, sita in un quartiere residenziale, si va dai 700 ai 1.400 €. Se pensate ad un investimento immobiliare, sappiate che gli stranieri hanno diritto alla proprietà, a patto di possederne i mezzi: i prezzi degli immobili a Nairobi negli ultimi tempi sono saliti alle stelle. Spostandosi verso altri lidi, non meno accattivanti, le quotazioni diventano più interessanti, come a Malindi, dove un appartamento (80 mq) può essere acquistato per circa 40.000 euro e una villetta bifamiliare con tanto di giardino e piscina si può negoziare a 120.000 euro. Gli affitti sono più convenienti rispetto alla capitale e vanno da 200 euro al mese (un appartamentino) a 500 (per una villa con piscina).

Ottenere un lavoro in Kenya come dipendente può risultare una vera e propria sfida, visto che il tasso di disoccupazione sfiora il 20% della popolazione attiva. Per la maggioranza degli stranieri, lo sbocco naturale è un’attività nel settore turistico, ma bisogna ricordare anche che in questo bel paese africano altri settori sono portanti, come: l’orticoltura, la coltura del tè e le telecomunicazioni. Se si ha un diploma specializzato che potrebbe sopperire la carenza di manodopera interna, anche a uno straniero verrà concesso un permesso di lavoro, altrimenti può risultare difficile. Quest’ultimo verrà rilasciato per due anni, rinnovabile, e si può ottenere già in Italia, se sussiste una prospettiva concreta d’assunzione. Il sito di riferimento per tutte le informazioni a questo proposito è: www.immigration.go.ke. Se partite per motivi umanitari, le ONG non mancano, soprattutto a Kibera. Potete contattare il Consiglio nazionale delle ONG (http://ngocouncilkenya.org), un organo regolatore keniota che si occupa di gestire e regolamentare il settore. E, comunque, non dimenticate di consultare i principali motori di ricerca che offrono un ventaglio di offerte di lavoro online, come in tutti gli altri paesi. Eccovi una carrellata affidabile: www.bestjobskenya.com (si focalizza sul settore bancario); www.3jobs.com, http://goafrica.about.com , www.tiptopjob.com (per le offerte di lavoro di turismo stagionale e per il volontariato.)

Se pensate di aprire un’attività in proprio, la prima idea sarà buttarvi sul turismo e non sarà male. Malindi è, ad oggi, il luogo maggiormente gettonato dai connazionali (circa 5.000 italiani sono registrati in quest’area). Ma tenete presente che la burocrazia per uno straniero è elefantiaca e che, a seconda della zona scelta, dovrete esborsare una cifra da depositare in banca per dimostrare che fate sul serio: dai 10.000 ai 70.000 euro. La ristorazione, il turismo, ma anche l’export, sono le attività che vanno per la maggiore. Sul piano istituzionale l’organismo da consultare è il Kenya Investment Authority (www.investmentkenya.com) oppure visitare il sito http://republicofkenya.org.

Italiani in Kenya

Uno dei siti più completi, scritto in italiano e in particolare dal giornalista Alfredo Del Curatolo, è www.malindikenya.net. È qui che chi viene preso dal “mal d’Africa” potrà trovare interessanti e complete informazione sulla vita a Malindi e nel resto del continente africano. Vi sono, inoltre, molti richiami ad altri siti/blog che possono fornire informazioni elaborate da chi vive in loco e possiede quindi il polso della situazione.

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