Mollare tutto per vivere e lavorare in Tailandia

L’espatrio in Tailandia deve essere studiato minuziosamente e, soltanto una volta sul posto, si potranno veramente valutare le condizioni di vita più favorevoli. Innanzitutto, preparatevi da un punto di vista linguistico. L’inglese è d’obbligo e anche il Thai (che potete però perfezionare in loco). I viaggiatori in arrivo in Tailandia devono essere in possesso del passaporto valido 6 mesi, il biglietto aereo di andata e ritorno, denaro che permetta il mantenimento. Un visto rilasciato dall’ambasciata tailandese (www.thaiembassy.it) o dal consolato sarà obbligatorio se la permanenza sfora i 30 giorni. I visti per i soggiorni più lunghi vanno richiesti all’ambasciata o ai consolati. Ne esistono vari, tra questi il turistico singolo (valido fino a 60 giorni “allungabili” di altri 30 in Tailandia); il cosiddetto multy-entry (permette due entrate da 60 giorni estendibili ogni volta per altri 30). Vi sono poi altri tipi di visti, come quelli per gli uomini d’affari, i dipendenti e gli studenti*.
Oltre alle autorità tailandesi in Italia, l’ufficio dell’Immigrazione tailandese fornisce preziose informazioni (www.immigration.go.th).
La moneta è il bath e ultimamente l’euro ha perso un po’ del suo valore, siamo a circa 1€= 40 baht, contro i 47 precedenti. Aprire un contro in banca non è complicato per uno straniero. Lo si può fare in diverse valute. I residenti devono presentare: passaporto, permesso di lavoro o visto valido almeno 3 mesi, giustificativo di domicilio, certificato di scolarità (per gli studenti). Per i non residenti basta il passaporto in corso di validità. Tra le banche principali: Bangkok Bank (www.bangkokbank.com); HSBC Thailand (www.hsbc.co.th); Citibank Thailand (www.citibank.co.th); Siam Bank (www.scb.co.th). Se si pensa di sostare un po’ più a lungo in quest’affascinante paese, la questione sanitaria diventa d’attualità. Intanto, rimettete in ordine i vaccini classici (difterite, tetano, poliomelite …) e poi sappiate che il paludismo è ancora diffuso, ma soprattutto nelle regioni settentrionali, al confine con Laos e Cambogia. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria è buon sapere che le strutture sanitarie tailandese sono di buon livello, almeno negli agglomerati urbani e nei centri turistici più popolari. Il settore pubblico copre circa il 70% dei servizi.