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Ricominciare una nuova vita in Norvegia: le cose da sapere

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Vivere in Norvegia: le cose da sapere per chi sogna di trasferirsi

Che la Norvegia sia un trionfo della natura non ci sono dubbi. Il Regno di Norvegia fa parte della penisola Scandinava ed è un vero e proprio eden per gli amanti delle bellezze australi e mozzafiato, certo bisogna non temere il freddo contando che a Oslo, la capitale, la temperatura in inverno può scendere sotto i 20 gradi. Ecco una serie di info utili per chi desidera trasferirsi a vivere in Norvegia.

Frastagliate in piccole isole, le coste norvegesi sono bordate di una natura selvaggia e allo stesso tempo addomesticata: cime montagnose verdeggianti, immense foreste e i celebri fiordi. Il mare e la montagna si alternano in Norvegia quasi giocando tra di loro, mentre i romantici ghiacciai in estate non dormono mai. E poi c’è la bellissima città di Bergen, la seconda città del paese, porto principale del mare del Nord dal fascino incontestabile. Il passato medievale sorge nel centro storico e attorno al famoso mercato del pesce (a Torget). Bryggen il quartiere più antico fu fondato nel XIV secolo e offre un defilé straordinario delle sue antiche case in legno, esempio unico di architettura medievale norvegese, classificato Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Oslo, la capitale, è una vera e propria città giardino circondata da laghi e giardini.

E in più, la Norvegia gode di un’ottima saluta economica: il petrolio, uno stato sociale con i fiocchi, un tasso di disoccupazione molto basso (3%), salari elevati e un forte senso civico dei cittadini, ne fanno senz’altro un paese d’immigrazione e questo lo hanno riscoperto anche i cittadini dell’Europa del Sud, come Italia e soprattutto Spagna, i quali rivolgono verso il paese delle aurore boreali la speranza di vedere realizzate le loro aspettative professionali.

Che la Norvegia sia uno dei pochi paesi europei rimasto “in piedi” dall’esplosione della crisi europea è certo (le cifre lo confermano), che però sia la terra promessa per masse migratorie, è tutto da vedere. La riprova ne sia la testimonianza di molti ragazzi spagnoli, le cui storie sono state raccontate dai media del paese e quelli nazionali, i quali ,spinti anche da alcuni programmi televisivi che dipingevano la Norvegia come il paese della cuccagna, sono partiti in modo improvvisato. Giunti a destinazione, non conoscendo la lingua, impreparati ad affrontare il freddo polare, con pochi soldi in tasca per le prime spese – e qui affitto e cibo sono molo cari – si sono trovati a ingrossare le file delle associazioni caritatevoli di Bergen e Oslo. I sogni infranti di questi ragazzi ci danno uno spunto in più per insistere su una delle nostre filosofie di base: se volete spiccare il volo, fatelo ma munitevi di un paracadute molto resistente. Questo paracadute dovrà essere “imbottito” dalla maggior parte di informazioni che riuscite a reperire sul paese prescelto. Per la Norvegia, eccovi di seguito il nostro contributo.

Vademecum per l’espatrio

La Norvegia fa parte di quei paesi che hanno aderito allo spazio Schengen (ma non fa parte dell’Eurozona, avendo mantenuto la sua propria moneta). Questo significa che per viaggiare in Norvegia basta il passaporto in corso di validità e/o la carta d’identità valida per l’espatrio. In questo modo il diritto di rimanere nel paese per 90 giorni viene garantito. Se l’obiettivo è vivere e lavorare nel paese in modo permanente, bisogna conoscere un poco le regole dell’immigrazione, soprattutto quelle introdotte dal nuovo decreto “Immigration Act” del 2010. Per i cittadini dell’Unione europea le cose non vanno poi così male. Per chi si trasferisce per aprire un’attività in proprio, non c’è più bisogno di passare attraverso il processo della richiesta del permesso di residenza. Basta registrarsi al più vicino ufficio di polizia e dimostrare che si sta lavorando. Se, invece, si va in Norvegia per cercare lavoro, il tempo concesso è di sei. I raggruppamenti famigliari sono estremamente facilitati per i cittadini provenienti dagli Stati Membri. Tra i siti utili, quello dell’Ufficio Immigrazione Norvegese: www.udi.no (in varie lingue). L’Ambasciata norvegese in Italia (www.amb-norvegia.it) saprà rendersi altrettanto utile.

Quando si espatria la lingua è tanto importante quanto il bagaglio professionale e culturale. È vero, in Norvegia quasi tutti parlano inglese, però il norvegese andrà studiato, e bene. Se aspirate a un lavoro di qualità, mettetevi all’opera!

Se si lavora, si dorme tra due guanciali in Norvegia in quanto a sanità pubblica. I lavoratori stranieri godono degli stessi diritti dei norvegesi (pensione, assicurazione malattia), visto che la quota contributiva verrà dedotta direttamente dallo stipendio. L’ottimo sistema sanitario è basato sulla franchigia: si paga un certo montante al di là del quale l’assistenza è gratuita. Un esempio? Per il medico di base si paga intorno ai 16 €, per una visita specialistica sono 35€. Gli ospedali sono gratuiti. Con la t.e.a.m (Tessera Europea Assistenza Malattia), si ha comunque diritto all’assistenza sanitaria gratuita per tutto il tempo che si resta su territorio norvegese (ma va rinnovata ongi anno). Il sito da consultare per questo tipo d’informazioni è: www.nav.no.

La corona norvegese (NOK) è la moneta locale e il suo valore è pari a 0,1323 €. Il sistema bancario norvegese è molto solido. Sono tre i tipi di banche esistenti sul territorio: banche commerciali, per il risparmio e le filiali di banche straniere. La più antica delle banche commerciali (data del 1767) è la Storebrand Bank (www.storebrand.no). Le banche che si occupano dei risparmi dei norvegesi sono numerose, la più antica è la www.spv.no. Per gli “espatriati” è conveniente scegliere una banca che offre un sistema comprensivo, come: DNB (www.dnb.no/en), Focus Bank (www.fokus.no), Nordea (www.nordea.com). Sono molte, inoltre, le filiali delle banche straniere presenti sul territorio. Per aprire un conto in banca bisogna iscriversi al registro nazionale dell’Agenzia delle Entrate norvegese (www.skatteetaten.no) che rilascerà un numero composto dalla data di nascita e un codice personale. Con il proprio codice in tasca ci si dirige all’istituto bancario prescelto con il proprio passaporto. Alcune banche potrebbero richiedervi una lettera di raccomandazione della vostra banca. In genere, il giorno dell’apertura del conto riceverete la carta di debito/credito e per posta vi verrà inviato il pin. La Norvegia è un paese dove le nuove tecnologie sono di casa, dunque la rete internet è molto sviluppata. La maggior parte dei norvegesi e degli espatriati utilizzano la banca online con molta disinvoltura anche per i trasferimenti di denaro e i costi sono molto bassi.

Vivere e lavorare in Norvegia

Il mercato immobiliare in Norvegia gode di buona salute, anzi i prezzi sono in continuo aumento, tanto che molti investitori si stanno spostando verso queste latitudini. I prezzi, però, sono alti sia per l’affitto che per l’acquisto, ma lo sono anche i criteri di confort e di qualità; difficile dunque che vi venga offerta come alloggio una catapecchia. Il prezzo medio di affitto nella capitale tocca i 1.000 € per un appartamento di tre camere e peò arrivare fino a 2.000 € nelle zone più chic. Tra i siti che si possono consultare per la ricerca di appartamenti c’è quello molto ben fatto dell’Associazione degli Agenti Immobiliari norvegesi: www.nef.no. Uno dei siti più popolari è probabilmente: www.finn.no. Se si dispone del gruzzolo giusto e si vuole fare “acquisti immobiliari”, ci si può rivolgere a un avvocato, un agente immobiliare o una banca. E anche in questo caso il sito degli agenti immobiliari è una fonte affidabile di informazioni: www.nef.no. I quotidiani online hanno in genere molti annunci di case in affitto e in vendita e, naturalmente, anche le agenzie immobiliari. Una lista esaustiva di questi operatori professionisti la potete trovare nelle pagine gialle: www.gulesider.no.

La crisi economica ha ovviamente colpito anche la Norvegia, ma essendo uno stato fortemente ancorato sui principi del welfare. La scelta è stata quella di conservare una libera economia che protegge i suoi lavoratori e i suoi cittadini. Per questo, sono stati mantenuti alcuni criteri di base come il sussidio per la disoccupazione, che per la verità non è molto alta) e che garantisce a chi perde il posto di lavoro tre anni di stipendio al settanta per cento del totale. Esiste poi un’efficiente amministrazione – dove la burocrazia pare essere quasi inesistente – che fa sì che il sussidio arrivi nel conto in banca già una settimana dopo il licenziamento/perdita del lavoro … Ma se state pensando di partire, non sarà certo per ritrovarsi disoccupati, bensì per trovarlo il lavoro in Norvegia. Il “network” funziona sempre e a maggior ragione per paesi che magari conosciamo poco. Quindi, navigare nei forum e nei blog alla ricerca di alleati già integrati potrà sempre tornare utile, anche perché, al di fuori della capitale, il paese resta un poco provinciale e soltanto da poco aperto all’immigrazione. Fino ad ora il lavoro si è quasi tramandato da padre in figlio e l’assunzione in quanto “straniero” può non essere così immediata. Inoltre, può essere difficile trovare il lavoro corrispondente alle proprie qualifiche. Ad esempio i medici devono sostenere alcuni esami all’Università e gli ingegneri possono ritrovarsi a occupare un posto che non gli corrisponda. Tra i settori più appetibili in questo momento figurano: il turismo, i servizi legati alla pesca e l’industria degli idrocarburi (qui gli ingegneri hanno buone possibilità). Anche gli infermieri specializzati possono trovare facilmente lavoro. Un sito che pubblica numerosi annunci di ricerca di lavoro è : www.nav.no. Anche il portale Nortrade pupo essere fonte di informazioni utili: www.nortrade.com.

Fare l’impresario in Norvegia è incentivante. Oltre al fatto di avere un’estesa rete Internet, le infrastrutture sono eccellenti, la burocrazia scarsa, l’amministrazione efficiente: un vero e proprio paradiso per l’imprenditore. Se non bastasse, sono previsti degli aiuti da parte dello Stato per la creazione di lavoro. Per questo si può verificare sul sito Bedin (www.bedin.no) e su quello del Ministro dell’Economia e del Commercio (www.regjeringen.no). Anche la città di Oslo offre un servizio esaustivo: www.naringsetaten.oslo.kommune.no. Vanno sempre contattati, inoltre, i siti della rete italiana, come la Camera di Commercio italo-norvegese (nihk.no/chi-siamo) e l’Ambasciata d’Italia in Norvegia (www.amboslo.esteri.it/Ambasciata_Oslo).

Vivere da pensionati in Norvegia

La pace, la tranquillità, l’ordine e la bellezza dei paesaggi sono tra le prime caratteristiche di un paese che di atout ne ha da vendere. Si può facilmente soccombere al fascino del sole di mezzanotte e decidere di trascorrere in Norvegia la propria vita da pensionato. È da verificare con l’Agenzia delle Entrate come e dove dovrete pagare le tasse. Per la sanità, dovrebbe essere garantita la copertura basica a tutti i cittadini europei. Il sito da consultare è: www.nav.no.

I siti/blog che parlano italiano

Il sito della rete italians (www.italiansonline.net) fornisce informazioni di base e utili. Un blog più personalizzato e ricco di dati è cstrep.wordpress.com. C’è poi il sito tutto in italiano specializzato su come cercare lavoro: www.norvegia.cc/come-cercare-lavoro-in-norvegia.html.

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