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Trasferirsi a vivere, lavorare e fare impresa a Singapore

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Vivere a Singapore, la “Svizzera d’Oriente”

Nonostante la sua taglia, la Città-Stato di Singapore è diventata un vero e proprio simbolo mondiale della riuscita economica e della perfetta integrazione di culture diverse.

Cinesi, malesi, indiani convivono ognuno nel rispetto degli altri dando vita a un ambiente misto per lingua – le lingue ufficiali sono malese, cinese mandarino, indiano, inglese -, cultura e tradizioni. Note sono le festività che rallegrano la vita dei singaporiani, e dei numerosi turisti, durante il corso di tutto l’anno, scandito dalle festività delle religioni più importanti: buddismo (la maggioranza), cristianesimo, islamismo, induismo, taoismo.

Singapore – the Lion City – è un collage di culture orientali a cui, negli anni, si sono aggiunte quelle occidentali (dei tanti migranti andati a vivere qui). Ed è ammirevole il senso di rispetto e tolleranza che si respira per le sue strade e in occasione, soprattutto, dei meravigliosi, coloratissimi festival, collegati per la maggioranza ai diversi riti e credenze.

Capitare in città durante uno di questi spettacolari eventi rende l’idea. Tra questi, sono molto famosi: il capodanno cinese, l’Hari Raya Haji (rituale musulmano celebrato dalla popolazione malese), il Tahipusam (festa indù celebrata dalla comunità Tamil).

Molti dei quartieri abitati dai singaporiani sono altrettanto pittoreschi, come il quartiere cinese, dove le case-bottega degli operosissimi abitanti di un tempo sono stati trasformati in deliziosi boutique-hotel.

Per il resto, Singapore è una città modernissima, come lo testimoniano i grattacieli svettanti, le avenue commerciali (Orchard Road), gli hotel, i ristoranti che offrono una rinomata e gustosa cucina, le abitazioni e gli uffici all’avanguardia. Tutto è, naturalmente, super cablato e la velocità con cui vive la città è decisamente accelerata. Singapore, trasformata dal piccolo villaggio di pescatori che era, è, però, anche molto verde e offre dei parchi e dei giardini spettacolari, come quello delle orchidee, il fiore nazionale.

Il paese racchiude, in un’area di circa 710 chilometri quadrati, tutta la bellezza e la raffinatezza dell’Oriente e dell’Occidente. E sebbene sia uno dei più piccoli al mondo – e il più piccolo in assoluto nella regione – gode di una posizione strategica (sulla punta della penisola malese) per il commercio e il traffico marittimo ed è conosciuta nel mondo intero per la sua economia libera di mercato e la sua forza lavoro iper efficiente.

L’inglese è parlato da tutti i suoi 5 milioni di abitanti, ma anche le altre lingue sono rispettate e rappresentate.

Certo, questa città/paese è retta con il pugno di ferro, da una classe politica molto autoritaria (definirla dittatura è forse troppo forte, ma non siamo lontani) che decide tutto e stabilisce le regole di vita dei suoi abitanti.

Ricordiamo, a mo’ di aneddoto, ma è del tutto vero, che a Singapore è strettamente vietato fumare anche per strada (esistono solo alcune aree ben definite) e … masticare chewing-gum. La vendita è proibita e chi ne ha in borsa, arrivando a Singapore, dovrà dichiararle alla dogana e pagare una tassa. Anche se la misura è dettata dal fatto di voler mantenere la città perfettamente pulita (i chewing-gum sono difficilissimi da rimuovere) … questo vi dà l’idea di come funzioni il paese che avete intenzione di esplorare: nel bene e nel male!

Atraverso il sito dell’ente del Turismo di Singapore (www.yoursingapore.com) e il Singapore Tourism Board (https://app.stb.gov.sg) troverete una valida porta d’entrata per il paese.

Mollare tutto per vivere e lavorare a Singapore

Visti e permessi

Entrare nel paese da turista non è complicato per i visitatori provenienti dall’Europa e da alcuni paesi del Commonwealth. I documenti necessari sono: passaporto valido per 6 mesi dalla data del ritorno; biglietto aereo di andata e ritorno; mezzi economici per sussistere per il periodo di permanenza. Con questi documenti, sarà possibile soggiornare a Singapore per un periodo inferiore ai 3 mesi. All’arrivo, le autorità concedono automaticamente un permesso “Social Visit Pass”.

Una volta in possesso di questo “pass”, si può ricevere un’estensione di 2 mesi ulteriori. La richiesta va fatta all’Ufficio Immigrazione: www.ica.gov.sg

Questo tipo di permesso è strettamente turistico e non concede la possibilità di lavorare.

Per il lavoro occorrono dei visti che saranno facilmente concessi se si parte per Singapore con un contratto di lavoro in tasca. In questo caso fortunato, i tipi di visti che si possono ottenere sono 4 e dipendono dallo stipendio (e da qui si comincia a capire che a Singapore sono precisissimi, fino a sfiorare la pignoleria). Il pass P1 (per i dirigenti e i quadri altamente qualificati) corrisponde a una remunerazione mensile pari ad almeno 4.500 € ed è valido per 1-2 anni, rinnovabile; il pass P2 (molto simile in tutto e per tutto al P1) per uno stipendio mensile compreso tra 2.230 e 4.500 €; il pass Q1 è rilasciato per stipendi che vanno dai 1.590 ai 2.230 € mensili; il pass S (per i lavoratori mediamente qualificati ma con qualche competenza specifica), per stipendi mensili equivalenti a poco più di 1.000 €.

Esiste, poi, un ulteriore permesso detto P.E.P, che permette di vivere a Singapore per 6 mesi di seguito e cercare un lavoro, soltanto se: l’ultimo stipendio nel paese di provenienza era pari ad almeno 4.500€; si è stati titolari di un P1; si è stati titolari di un P2, si ha almeno due anni di esperienza lavorativa a Singapore e l’ultimo salario annuale era pari a 20mila €; si è titolari di un diploma di studio superiore ottenuto nel paese e si ha già lavorato a Singapore con uno dei sopraddetti permessi. L’EPEC è un altro tipo di permesso che permette di cercare lavoro e vale 1 anno. Per averlo, però, bisogna avere un diploma di laurea e aver già lavorato a Singapore … come dire, non è poi così facile!

Tra i siti utili per reperire informazioni in questo senso, consigliamo quello del Ministry Manpower di Singapore (Ministero delle Risorse Umane) www.mom.gov.sg

Alcune informazioni di base si possono reperire anche presso il Consolato di Singapore con sede a Roma. Ma il sito esaustivo del governo singaporiano (che controlla ogni tipo di attività nel paese) saprà fornire tutte le informazioni utili: www.gov.sg

Per consultarlo, però, bisogna masticare l’inglese, lingua che, se decidete di migrare a Singapore, dovrete essere certi di conoscere, e bene!

Sanità

Eccellenti strutture sanitarie private e pubbliche sono presenti in tutto il paese. Per quanto riguarda la copertura sanitaria, i lavoratori ne hanno una automaticamente contabilizzata nella busta paga (alla voce Medical Saving Account). Questo sistema (detto Medisave) gestisce i prelievi per la sanità dei cittadini ed è una copertura di base obbligatoria e regolata dallo Stato. Esiste poi il sistema privato Medishield (non obbligatorio). Lo scopo è di finanziare le cure mediche più costose (pesanti operazioni chirurgiche, cure di lunga durata). La franchigia è piuttosto elevata e la prestazione si ferma al di sopra degli 85 anni. C’è anche la Medifund, di minore prestazione e per chi non gode di alti redditi. Se non avete la residenza nel paese, è necessario sottoscrivere un’assicurazione privata di sanità.

I siti utili per reperire le informazioni sono: Ministero della Sanità (www.moh.gov.sg); Centro di Attenzione al Paziente: www.singaporemedicine.com

Valuta e conto in banca

La valuta è il dollaro di Singapore (SDG) corrispondente a 1,568€. Per evitare spese consistenti è utile aprire un conto in loco e le banche a disposizione, di cui molte internazionali, non sono poche. Tra queste: D.B.S. Bank (www.dbs.com.sg), City Bank Singapore (www.citibank.com.sg), HSBC Singapore (www.hsbc.com.sg), OCBC Bank (www.ocbc.com)

I documenti da fornire sono: passaporto, lettera di presentazione del datore di lavoro, estratto conto della propria banca. Si può aprire un conto in valuta. La maggioranza delle banche esige un deposito, la cui cifra varia da banca a banca. Il rilascio della carta di credito vera è propria è sottomessa a regole molto rigide: bisogna che il richiedente sia in possesso di un permesso di lavoro di un minimo di 9/12 mesi e possa giustificare un salario mensile pari ad almeno 19mila euro. Vi verrà invece rilasciata facilmente una carta a debito (N.E.T.S.) con cui poter ritirare denaro presso i bancomat e pagare nei negozi.

Il costo della vita, l’immobiliare, il lavoro a Singapore

Immobiliare

Gli alloggi a Singapore sono di solito di alto standing: si va dalla villetta agli appartamenti in “condominiums” (in grattacieli svettanti), equipaggiati spesso di piscina, sale da sport, campo da tennis.

Gli affitti, a fronte di stipendi abbastanza alti, sono certamente alti: circolano, in media, cifre attorno ai 2.500 € (per un bilocale). Per avere un’idea dei prezzi di vendita, si può consultare una delle agenzie più note www.propertyguru.com.sg e capire dal sito del governo dedicato alla casa se si può aver diritto a una residenza con affitto “facilitato” o acquistare con aiuti appartamenti a partire da 90.000€ (3 camere da letto): www.hdb.gov.sg

Altri siti per acquisto e affitto di beni: www.easyroommate.com.sg e www.share-accommodation.sg (per annunci di appartamenti in condivisione, pratica molto in uso tra gli occidentali); www.century21.sg; www.sgadsonline.com

Lavoro

Importante piazza finanziaria dell’Asia, Singapore è una potenza dinamica e competitiva. I settori d’attività sono vantaggiosi e il sistema di tassazione relativamente basso (per gli espatriati siamo attorno al 15/18%). Certo Singapore attira ogni anno migranti dall’occidente e dall’Europa, ha ormai un buon vivaio di locali specializzati che hanno studiato nelle migliori università e, da tenere in conto, le aziende straniere sono sempre meno propense a pagare ai dipendenti espatriati cifre esorbitanti per il trasferimento. La ricerca del lavoro, dunque, si gioca sul campo ad armi più o meno pari con i singaporiani.

Bisogna dire che, malgrado una leggera flessione, il mercato del lavoro resta dinamico e la manodopera straniera qualificata è vista piuttosto di buon occhio per i settori: manifatturieri, finanziari, tecnici, biotecnologici, ristorazione, turismo e costruzione (architettura). Le giornate lavorative sono pari a 8 ore e, oltre a una decina di giorni festivi e una settimana di ferie all’anno, non avrete molto tempo a disposizione per godere del tempo libero.

Non esiste uno stipendio minimo e, quindi, la remunerazione dipende dal tipo di lavoro. In media però lo stipendio è pari a 1.950 € al mese.

Per informazioni del governo, consultare il sito del Ministero del Lavoro (Ministry of Manpower): www.mom.gov.sg . Per informazioni di tipo statistico, sempre del governo: www.singstat.gov.sg

Sono numerosi i canali a disposizione per la ricerca del lavoro: annunci nei quotidiani, cacciatori di testa (headhunter), agenzie interim; servizi consolari; camera di commercio, internet ….

Ogni comunità, poi, ha a disposizioni pubblicazioni nella lingua propria. Per trovare annunci in inglese, consultare il quotidiano: Straits Time, che viene aggiornato quotidianamente: www.straitstimes.com

Per chi sia in cerca di posizioni molto elevate, le agenzie di cacciatori di teste sono i primi a cui lasciare il proprio curriculum (sono molto quotate e quasi tutte le società a Singapore se ne avvolgono per la ricerca dei loro dirigenti). Tra i più noti: Michael Page www.michaelpage.com.sg e Mercuri Urval www.mercuriurval.com/shortcut_SG

Le agenzie di interim vanno altrettanto bene per posizioni un poco più basse: www.adecco-asia.com/singapore/index.asp, www.manpower.com.sg, www.randstad.com.sg, www.kellyservices.com.sg

Altri siti Internet appropriati sono: www.singaporejobsonline.com, www.jobstreet.com.sg, http://sg.jobsdb.com/SG,www.monster.com.sg, www.jobcyclone.com, www.singaporeitjobs.com,

Oltre a questi, L’ambasciata italiana (www.ambsingapore.esteri.it/Ambasciata_Singapore) e La Camera di commercio (http://socialchamber.com/pg/iccs)sono sempre e comunque un punto d’appoggio importante, sia per la ricerca del lavoro (ed eventualmente depositare un C.V.), che per fare impresa.

Fare impresa

Il Singapore Economic Development Board (EDB) – www.edb.gov.sg/content/edb/en.html?cmpid=edb_en38 – avvisa nella sua homepage che “sia per i singoli che per le società avviare una attività a Singapore è facile”. Niente di più vero! Il governo di Singapore ha implementato un sistema rapido per la creazione d’impresa, assicurando assistenza online per tutte le pratiche di registrazione e permessi.

Il SingPass è fondamentale per potersi muovere in questa direzione. Si tratta di un codice personale d’accesso al sito del governo: www.singpass.gov.sg

Una volta iscritti, si può accedere alla sezione apposita BizFile (https://www.psi.gov.sg) che permette di creare la propria azienda online … Da qui si capisce il grande successo di questa città il cui simbolo è un leone ruggente.

Altri siti utili: www.enterpriseone.gov.sg, www.sicc.com.sg

Italiani a Singapore

Il sito di Federico può essere utile per chi cerca una stanza o casa in affitto per i primi tempi e un breve periodo: https://roomorama.com . Il portale della rete italians (anche se un po’ freddino) può essere contattato e risultare di una qualche utilità: www.italianiasingapore.com

Fonti: oltre a quelle citate nel testo, sono state usate le informazioni del blog: www.expat-blog.com/fr

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