Oggi il Tibet non è più il Tibet: l’eredità, l’identità e il patrimonio culturale/spirituale del Tibet non si trovano più in Tibet. Ciò che resta è qui a Dharmsala (residenza temporanea del Dalai Lama) e nei piccoli villaggi del nord-est Nepalese (Kumbu Valley), del nord-ovest Nepalese (Mustang e Dolpa) e nel nord dell’India (Spity Valley, Himachal Pradesh e Ladak). Lhasa ormai è una piccola Pechino.
L’obiettivo è stato raggiunto. In Tibet vivono più Cinesi che Tibetani e i pochi Tibetani residenti sono ormai una minoranza etnica nel loro stesso paese. Inoltre sono obbligati a vivere come cinesi, non possono più svolgere riti e cerimonie millenari tantomeno dare un educazione Tibetana ai propri figli. La cina sta sterminando un etnia violando la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Rende impossibile ai Tibetani la vita in Tibet ostacolandoli nell’ottenimento di un lavoro, penalizzandoli nei salari (un cinese in Tibet guadagna 14 volte in piu di un Tibetano residente in Tibet), limitandoli nell’esercizio di pratiche religiose, riti e cerimonie. Il Governo cinese elimina la possibilità che in futuro esista ancora un’identità Tibetana obbligando i bambini del Tibet a ricevere solo un educazione cinese. Nelle scuole del Tibet sono bandite lingua e cultura Tibetana.
La violazione dei diritti umani: il governo cinese viola da piu di 50 anni la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Perché nessuno dice niente? Perché invece si sono mossi in così tanti per aiutare i ribelli libici torturati da Gheddafi? La ragione è sempre la stessa: le azioni dell’uomo moderno sono guidate solo dall’interesse economico. Forse non sapete che la Cina dispone dei più grandi giacimenti di risorse “rare” del pianeta e che per coincidenza Stati Uniti ed Europa hanno bisogno di quelle risorse come ossigeno per mandare avanti le loro già precarie economie.