Le 10 isole più sperdute al mondo

Il mondo è un luogo vasto e diversificato, con un’incredibile varietà di paesaggi, culture e popolazioni. Tra questi luoghi, ci sono anche alcune isole che sono particolarmente remote e isolate. Queste isole sono spesso caratterizzate da una natura incontaminata e da un’atmosfera selvaggia, che le rende luoghi affascinanti e misteriosi.

Definizione di “isola sperduta”

La definizione di “isola sperduta” è piuttosto soggettiva. In generale, si può dire che un’isola è sperduta se è situata a grande distanza dalle altre terre emerse e se è difficile da raggiungere.

Altri fattori che possono contribuire a rendere un’isola sperduta includono la sua piccola dimensione, la sua scarsa popolazione e la sua lontananza dalle rotte commerciali o turistiche.

Criteri di selezione

Per la stesura di questo articolo, abbiamo selezionato 10 isole che soddisfano i seguenti criteri:

  • Distanza dalla terraferma più vicina: le isole selezionate si trovano a una distanza di almeno 1.000 chilometri dalla terraferma più vicina.
  • Difficoltà di accesso: le isole selezionate sono difficili da raggiungere, sia per via aerea che via mare.
  • Dimensione: le isole selezionate hanno una superficie inferiore a 100 chilometri quadrati.
  • Popolazione: le isole selezionate hanno una popolazione inferiore a 1.000 abitanti.

La classifica

Ecco la classifica delle 10 isole più sperdute al mondo:

1. Tristan da Cunha (Regno Unito)

Tristan da Cunha è un arcipelago di isole vulcaniche situato nell’Oceano Atlantico meridionale, a circa 2.800 chilometri dalla terraferma più vicina. L’isola principale, Tristan da Cunha, è l’insediamento umano più remoto del mondo. La popolazione totale dell’arcipelago è di circa 250 persone.

2. Isola Inaccessibile (Francia)

L’Isola Inaccessibile è un’isola vulcanica situata nell’Oceano Atlantico meridionale, a circa 3.300 chilometri dalla terraferma più vicina. L’isola è disabitata e la sua superficie è ricoperta da una vegetazione lussureggiante, che include foreste pluviali, praterie e deserti. L’isola è un importante luogo di nidificazione per le pinguini.

L’isola è stata scoperta nel 1506 dal navigatore portoghese Tristão da Cunha. L’isola è stata poi visitata da diversi esploratori, tra cui James Cook, Ferdinand Magellano e Vasco da Gama.

L’isola Inaccessibile è un luogo remoto e selvaggio. L’isola è circondata da una barriera corallina e ospita una ricca fauna marina. L’isola è anche un importante luogo di nidificazione per le balene.

3. Isola di Attu (Stati Uniti)

L’Isola di Attu è un’isola vulcanica situata nell’Oceano Pacifico settentrionale, a circa 3.000 chilometri dalla terraferma più vicina. L’isola è disabitata e la sua superficie è ricoperta da una vegetazione lussureggiante.

4. Isola di Kerguelen (Francia)

L’isola di Kerguelen è un arcipelago di isole vulcaniche situato nell’Oceano Indiano meridionale. L’arcipelago fa parte delle Terre australi e antartiche francesi.

L’isola principale, chiamata Grande Terre, ha una superficie di circa 6.675 chilometri quadrati ed è la terza isola più grande della Francia. L’isola è circondata da circa 300 isole minori.

L’isola di Kerguelen è un luogo remoto e selvaggio. Il clima è subartico e le temperature medie variano da 0 a 10 gradi Celsius.

5. Isola di Bouvet (Norvegia)

L’isola di Bouvet è un’isola vulcanica situata nell’Oceano Atlantico meridionale, a circa 2.800 chilometri dalla terraferma più vicina. L’isola è disabitata e la sua superficie è ricoperta da una vegetazione lussureggiante.

L’isola è stata scoperta nel 1739 dal navigatore francese Jean-Baptiste Charles Bouvet de Lozier. L’isola è stata poi visitata da diversi esploratori, tra cui James Cook, Ferdinand Magellano e Vasco da Gama.

L’isola di Bouvet è un luogo remoto e selvaggio. L’isola è circondata da una barriera corallina e ospita una ricca fauna marina. L’isola è anche un importante luogo di nidificazione per le balene.

6. Isola di Sant’Elena (Regno Unito)

L’isola di Sant’Elena è un’isola vulcanica situata nell’Oceano Atlantico meridionale, a circa 1.900 chilometri dalla costa dell’Africa. L’isola fa parte di un territorio britannico d’oltremare.

Descrizione fisica

L’isola di Sant’Elena ha una superficie di circa 122 chilometri quadrati ed è lunga circa 16 chilometri e larga circa 12 chilometri. Il clima è subtropicale e le temperature medie variano da 18 a 25 gradi Celsius.

La vegetazione dell’isola è lussureggiante e comprende foreste pluviali, praterie e deserti. L’isola è anche un importante luogo di nidificazione per le tartarughe marine.

Storia

L’isola di Sant’Elena è stata scoperta nel 1502 dal navigatore portoghese João da Nova. L’isola è stata poi colonizzata dalla Compagnia delle Indie Orientali nel 1659.

Nel 1815, l’isola di Sant’Elena è stata scelta come luogo di esilio per Napoleone Bonaparte, che vi morì nel 1821.

Popolazione

L’isola di Sant’Elena è abitata da circa 4.500 persone. La popolazione dell’isola è composta principalmente da britannici, africani e portoghesi.

Economia

L’economia dell’isola si basa principalmente sul turismo, la pesca e l’agricoltura.

Accessibilità

L’isola di Sant’Elena è una destinazione di viaggio difficile da raggiungere. L’isola è situata in una zona remota dell’Oceano Atlantico e non ci sono voli di linea che la collegano alla terraferma.

L’unico modo per raggiungere l’isola è con una nave da crociera o una nave da ricerca. Le navi da crociera che visitano l’isola di Sant’Elena sono generalmente quelle che effettuano itinerari nell’Oceano Atlantico meridionale.

Conclusione

L’isola di Sant’Elena è un luogo affascinante e storico. L’isola è un paradiso per la natura e un’esperienza unica per i viaggiatori avventurosi.

Alcuni fatti interessanti sull’isola di Sant’Elena:

  • L’isola è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2008.
  • L’isola è un importante luogo di conservazione della natura.

L’isola di Sant’Elena è un luogo ricco di storia e cultura. L’isola è un’importante testimonianza del periodo di Napoleone Bonaparte e della vita dei suoi discendenti.

7. Isola di Pitcairn (Regno Unito)

L’isola di Pitcairn è un’isola vulcanica situata nell’Oceano Pacifico meridionale, a circa 2.300 chilometri dalla terraferma più vicina. L’isola è l’unica isola abitata dell’arcipelago delle Isole Pitcairn.

L’isola di Pitcairn ha una superficie di circa 4,6 chilometri quadrati. L’isola è circondata da una barriera corallina e ha un clima tropicale.

La vegetazione dell’isola è lussureggiante e comprende foreste pluviali, praterie e deserti. L’isola è anche un importante luogo di nidificazione per le tartarughe marine.

L’isola di Pitcairn è stata scoperta nel 1767 dal navigatore britannico Philip Carteret. L’isola è stata poi abitata da un gruppo di ammutinati della nave Bounty, guidati da Fletcher Christian.

Gli ammutinati e le loro famiglie hanno vissuto sull’isola per oltre 50 anni. L’isola è stata poi abbandonata nel 1850, ma è stata rioccupata nel 1856 da discendenti degli ammutinati.

L’isola di Pitcairn è abitata da circa 50 persone. La popolazione dell’isola è composta principalmente da discendenti degli ammutinati del Bounty.

L’economia dell’isola di Pitcairn si basa principalmente sulla pesca e sull’agricoltura. L’isola riceve anche aiuti economici dal Regno Unito.

L’isola di Pitcairn è una destinazione di viaggio estremamente difficile da raggiungere. L’isola è situata in una zona remota dell’Oceano Pacifico e non ci sono voli di linea che la collegano alla terraferma.

L’unico modo per raggiungere l’isola è con una nave da crociera o una nave da ricerca. Le navi da crociera che visitano l’isola di Pitcairn sono generalmente quelle che effettuano itinerari nell’Oceano Pacifico meridionale.

L’isola di Pitcairn è un luogo affascinante e misterioso. L’isola è un paradiso per la natura e un’esperienza unica per i viaggiatori avventurosi.

L’isola di Pitcairn è un luogo ricco di storia e cultura. L’isola è un’importante testimonianza del periodo degli ammutinati del Bounty e della vita dei loro discendenti.

8. Isola di Clipperton (Francia)

L’Isola di Clipperton è un’isola corallina situata nell’Oceano Pacifico centrale, a circa 1.200 chilometri dalla terraferma più vicina. L’isola è disabitata e la sua superficie è ricoperta da una vegetazione lussureggiante.

9. Isola di Wake (Stati Uniti)

L’isola di Wake è un atollo corallino situato nell’Oceano Pacifico del nord, a circa 3.700 chilometri dalla terraferma più vicina. L’atollo è composto da tre isole principali: Wake, Wilkes e Peale. L’isola di Wake è la più grande delle tre e ha una superficie di circa 7,4 chilometri quadrati.

L’isola di Wake è stata scoperta nel 1568 dal navigatore spagnolo Álvaro de Mendaña de Neira. L’isola è stata poi occupata da diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti, il Giappone e la Germania. Durante la seconda guerra mondiale, l’isola fu teatro di importanti battaglie tra gli Stati Uniti e il Giappone.

Oggi, l’isola di Wake è un territorio non incorporato degli Stati Uniti. L’isola è abitata da circa 300 persone, tra cui militari, civili e dipendenti governativi. L’economia dell’isola si basa principalmente sul turismo e sulla pesca.

L’isola di Wake è un luogo affascinante e selvaggio. L’isola è circondata da una barriera corallina e ospita una ricca fauna marina. L’isola è anche un importante luogo di nidificazione per le tartarughe marine.

10. Isola di Alejandro Selkirk (Cile)

L’Isola di Alejandro Selkirk è un’isola vulcanica situata nell’Oceano Pacifico meridionale, a circa 670 chilometri dalla terraferma più vicina. L’isola è disabitata e la sua superficie è ricoperta da una vegetazione lussureggiante.