Lussemburgo: al via il Festival della migrazione delle culture e della cittadinanza

 

Favorire l’accoglienza confrontandosi sui temi più attuali riguardo l’immigrazione e l’incontro tra culture diverse. Dal 1° al 3 marzo a Kirchberg in Lussemburgo, si terrà presso il LuxExpo The Box la 36° edizione del “Festival des migrations, des cultures et de la citoyenneté”. Inaugurato nei primi anni ‘80 da associazioni italiane, portoghesi, spagnole e capoverdiane, il Festival nel corso del tempo si è arricchito di nuove culture che si sono insediate a Lussemburgo.

Ogni anno, la kermesse accoglie dibattiti politici, incontri con scrittori provenienti da diversi paesi nella cornice organizzativa della Fiera del Libro che abbraccia tante culture e gli artisti presenti al centro di ArtsManif. Organizzato dal CLAE – Comité de liaison des associations d’étrangers – associazione senza scopo di lucro riconosciuta di pubblica utilità, il Festival si pone come un’istantanea di una società in movimento perpetuo e un riflesso dell’impegno associativo in Lussemburgo.

«Da oltre 36 anni la nostra comunità di emigranti promuove la cultura italiana in Lussemburgo», spiega Lodovico Alzetta uno degli organizzatori. Nella tre giorni si cercherà di rispondere a una serie di quesiti che oggi più che mai si presentano come profondamente attuali: Come non essere attenti ai movimenti sociali, politici, culturali che attraversano molti paesi vicini? Come non essere preoccupati per lo sconvolgimento sociale di molte nazioni dall’altra parte dell’Atlantico?

Come essere ciechi di fronte a questi percorsi migratori che si stanno moltiplicando dall’Est all’ovest del Mediterraneo, nel continente sudamericano, nell’Africa sub-sahariana, in Asia, e tra i paesi più poveri del mondo? Come essere sordi a questi desideri di mura che si moltiplicano e quali sono il segno di un’umanità che si perde?

Obiettivo del Festival è abbattere quei muri e favorire l’accoglienza confrontandosi con un mondo sempre più egoista che assegna privilegi a pochi. «La nostra manifestazione vuole farsi portavoce di queste ingiustizie», spiega Jean Philippe Ruiz, coordinatore del Festival.

«Impegno, solidarietà, condivisione, non sono parole vuote che vagano nei corridoi del nostro evento. Si combinano su molti stand sopra progetti, azioni in Lussemburgo ed in molti altri paesi. Tutte le proposte portate dalle dinamiche associative non sono una semplice ingenuità di fronte alla ferocia degli eventi ma una riflessione profonda e concreta per un mondo di domani».

Per quasi 40 anni, il Festival des migrations, des cultures et de la citoyenneté è stato un luogo ideale dove ascoltare la voce dell’associazionismo sociale. Per condividere la memoria, il CLAE ha istituito lo scorso anno il progetto “Il mio nome”, in cui i rappresentanti, attivisti e volontari sono stati invitati a presentare la propria associazione ripresi da una telecamera aprendo il dialogo con i cittadini del Lussemburgo.

Seguendo il successo di questa iniziativa e l’importanza di tenere traccia degli impegni dei cittadini, il CLAE intende rinnovare questo stile anche nella 36° edizione del Festival. Sarà possibile partecipare alla costruzione di questa memoria associativa collettiva sabato 2 e domenica 3 marzo dalle 14.00 alle 18.00.

Tra gli altri momenti salienti venerdì 1 marzo è prevista una serata dedicata alla lingua portoghese con i gruppi Leo Di Mola Forró e Rui Almoli – Duda Andrade & Band. La serata di sabato 2 marzo sarà rallegrata da Dren Abazi e ZIG ZAG Orchestra, un gruppo popolare dei paesi balcanici che sarà preceduto dal gruppo Generation Vangelo.

Il Festival è aperto a tutti ed in particolare alle associazioni impegnate nel sociale che possono prendere parte attiva e condividere l’evento. Le associazioni italiane interessate a partecipare possono inviare una Email a questo indirizzo: info@clae.lu .

Per ulteriori informazioni questo il sito del Festival:

www.clae.lu/festival