Tanti ragazzi come me, disillusi da un’Italia dove il lavoro è oggi chimera o sfruttamento di giovani risorse, luogo oramai dedicato all’usa e getta di intelligenze, competenze, manualità, pesano ogni giorno e quell’atto di coraggio, quella voglia improvvisa di ‘mollare tutto’ e tentare altrove, s’insinua giorno dopo giorno con la forza del pensiero che cambia e della voglia di mutare l’esistenza senza più quella cappa oppressiva di demagogia e poca volontà di essere rappresentanza dei cittadini che eleggono, da parte del governo italiano. In questo caos sociale non si vive più sereni: poche certezze, stipendi ridotti all’osso e tasse sempre più elevate, tolgono la voglia di credere in questa Italia, non ora, non oggi. Augurando al Tricolore del futuro di tornare a sventolare fiero della nostra cultura, in questa fase penso ogni giorno a destinazioni lontane, un pò per esplorare questo Mondo oggi così aperto, facilitato negli spostamenti, nei rapporti inter-personali, un pò perché davvero, con le mie competenze specifiche nel post-laurea, sto valutando l’Australia come meta di un eventuale trasferimento. Lo confesso, non sono un temerario, un Tartarino di Tarascona che vende fumo al suo paesello; preferisco la valutazione oggettiva, lo studio delle possibilità.

Ho letto davvero molti articoli sul web riguardo alle possibilità offerte nel mondo ‘down-under’, le voglio appurare tramite un lungo viaggio, per questo motivo sto valutando attentamente le possibilità offerte dal sito governativo australiano per la richiesta del visto. Penso di optare per un visto turistico Australia, ma forse mi stuzzica anche il visto che mi consente di poter lavorare nelle aziende legate al WOOF, le nuove frontiere dell’agricoltura biologica così avanzate in quel paese, sfruttando la possibilità di lavorare e viaggiare itinerando tra farm agricole, lavorando in cambio di vitto e alloggio.

Una fase intermedia alla decisione: mollerò tutto quando sarò veramente convinto della scelta, non posso cambiare, mutare il mio carattere, sono timoroso di fondo, preferisco un approccio ‘soft’ con il cambiamento per acquisire sicurezza e competenza, misurarmi con la lingua inglese locale, un pò diversa nella pronuncia dal mio inglese ancora scolastico, capire quali reali opportunità mi offre il Paese dei canguri in relazione con i miei studi di Radiologia clinica per Fisioterapisti e Osteopati.

Ho letto di tante esperienze felici in quel Paese: centinaia di expat che hanno ritrovato la nuova vita nelle maggiori città australiane, ricche di opportunità, ricevendo stipendi realmente consoni agli studi e alle lauree conseguite, con grandi possibilità di inserirsi rapidamente nel contesto sociale, anche con figli. Ovviamente per gli expat d’area Commonwealth è tutto diverso: il visto non occorre, gli emigranti inglesi sono in questo avvantaggiati, sia che pensino all’Australia come alla Tasmania, alla Nuova Zelanda; per loro è tutto più facile. Ma non è questa una barriera invalicabile: basta considerare il visto in fase preventiva, comodamente compilabile e richiedibile online, con molte tipologie offerte in base alle esigenze, questo l’ho appurato sulla pagina del portale.

Durante il mio corso di laurea, essendo studente fuori sede, ho accumulato esperienze nel settore della ristorazione, prima come cameriere poi come cuoco e questo potrebbe essere un biglietto da visita importante entrando in un Paese di forte espansione nel settore dell’Hospitality (pizzerie, ristoranti, fast-food, panifici e pasticcerie simili alle boulangerie francesi).
Non ho però ancora deciso quale città scegliere per iniziare questa ‘avventura’ down under: sicuramente Melbourne, Sidney o Canberra sono le città più gettonate ma ho letto che anche Perth, così come alcuni piccoli villaggi del Nuovo Galles del Sud e del Queensland sono in grande espansione economica.

Ora devo decidere il visto ma già ho inquadrato il giusto portale e posso consigliarvi dettagliate info sui visti per visitare l’Australia sono reperibili su www.australia-eta.com